Il finanziamento collettivo
civico è una delle tipologie di raccolta fondi dal basso che sta riscuotendo
maggior successo.
Un numero crescente
di soggetti istituzionali come comuni, enti provinciali, municipalità ecc. se
ne sta servendo per finanziare opere pubbliche e attività di restauro del
tessuto urbano.
Il finanziamento
civico propugna il superamento della separazione concettuale tra le sfere del
privato, del pubblico e dell'impresa in vista di un bene e di un benessere
comune.
«Un'economia civile
sta emergendo, un tipo di economia fondamentalmente aperta e sociale.
Si tratta di
un'economia che sta fondendo la cultura del web 2.0 con la finalità civica.
Nella nostra
definizione la civic economy comprende persone, iniziative e comportamenti che
fondono modi innovativi di fare dalle sfere tradizionalmente distinte della
società civile, del mercato e dello Stato.
Fondata su valori e
obiettivi sociali, e utilizzando approcci di collaborazione profonda per lo
sviluppo, la produzione, la condivisione della conoscenza e il finanziamento,
la civic economy genera beni, servizi e infrastrutture comuni in modi che né lo
Stato né l'economia di mercato da soli sono stati in grado di realizzare.»
Grazie al
finanziamento civico alcune metropoli hanno avviato importanti best practice.
Tra queste ci sono
la campagna pubblica per la costruzione di un ponte pedonale a Rotterdam nel
2011, quella per la conversione di un magazzino sotterraneo in parco pubblico a
New York e quella lanciata dal sindaco di Filadelfia nel 2013 per acquistare
materiale scolastico.
In Italia un primo
interessante esempio di finanziamento civico è quello lanciato dal Comune di
Bologna per il restauro del Portico di San Luca, uno dei monumenti simbolo del
capoluogo emiliano.